Giorno 6 – Lago di Ocrida
Raggiungiamo quasi subito la prima mèta del giorno: le terme di Permët, piscine naturali di acqua sulfurea e calda (la temperatura oscilla tra i 22° e i 26°) immerse tra due costoni di montagna. Per raggiungere le pozze bisogna percorrere un breve tratto di strada sterrata, per poi proseguire a piedi e attraversare un ponte medievale, stile ponte del diavolo. Questo posto è davvero bello, ma se possibile meglio evitare di andarci nel fine settimana.
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Di nuovo in marcia e di nuovo curve, tante curve. Siamo sulla strada per Korçe che per quasi tutto il tragitto attraversa paesaggi di montagna, regalandoci panorami stupendi. Giunti a Korçe visitiamo a piedi il centro della città, molto carino con una bellissima chiesa di fronte al corso principale e una piacevole area verde.
Proseguiamo per una quarantina di minuti in direzione Tirana e scegliamo di dormire a Pogradec, una piccola città che affaccia sul lago di Ocrida, al confine con la Macedonia del Nord. Il luogo è semplicemente meraviglioso, tra l’altro in questo periodo non c’è nessuno e ci godiamo dei momenti di vero relax. Passiamo la notte sulla riva del lago nel camping Erlin.
Giorno 7 – SH5 route
Ci prendiamo la mattinata per goderci il lago di Ocrida e fare SUP (Stand Up Paddle) sulle sue meravigliose acque. L’origine di questo lago è stata fatta risalire a più di un milione di anni, il che rende Ocrida è uno dei laghi più antichi d’Europa!
Siamo pronti per rimetterci in marcia a ora di pranzo in direzione Tirana. L’idea era inizialmente quella di visitare a piedi la città, ma come entriamo nella capitale, il traffico intenso e la guida caotica delle persone ci fanno cambiare idea. Questo è uno dei motivi per cui nei nostri viaggi on the road evitiamo quasi sempre le grandi città. Decidiamo così di proseguire oltre. Continuiamo sul percorso che ci condurrà verso il Parco Nazionale di Valbonë, prendendo due strade: la SH28 e poi la SH5. I chilometri non sono tantissimi, ma la SH5 è una via di montagna e i tempi si allungano di molto, quindi percorriamo questa meravigliosa panoramica fino al calar del buio e ci fermiamo a dormire lungo la strada in una piazzola tra le montagne poco prima del paesino Rrapë.
Giorno 8 – Parco Nazionale di Valbonë
Ci sveglia il sole che sorge tra le montagne. Facciamo colazione e riprendiamo il nostro viaggio. Continuiamo sulla strada per Bajram Curri, la città da cui parte la Rruga Azem Hajdari, ossia la strada panoramica che porta nel cuore del parco di Valbonë. Qui ci sono le montagne più amate dell’Albania, conosciute anche come le Alpi albanesi. La Rruga Azem Hajdari è una panoramica bellissima, ampliata e riasfaltata di recente (25 km percorribili in circa mezz’ora) e per un tratto costeggia il fiume Valbonë: scorci meravigliosi assicurati! Ci fermiamo per pranzare su questa strada, ai piedi di un costone di roccia lungo il torrente.
Dopo pranzo ci rimettiamo in marcia e dopo pochi chilometri arriviamo nel centro del parco. La strada termina dove inizia un bellissimo sentiero di trekking che porta fino a Teth, dall’altra parte della montagna. Questo sentiero si può percorrere per un tratto anche con un 4X4 o in alternativa c’è un servizio di navetta che porta fino al rifugio Simoni Cafè. Dalla strada principale (Rruga Azem Hajdari) partono altre escursioni e alcuni di questi percorsi sono fattibili anche in MTB. Noi percorriamo il sentiero che conduce a Teth, poi al ritorno (poco prima dell’inizio del percorso) notiamo un posto perfetto per passare la notte, recuperiamo quindi Floki e ci piazziamo qui per dormire ai piedi delle montagne.
Giorno 9 – Scutari
Decidiamo di svegliarci all’alba per poter fare un’altra bella camminata e ci rimettiamo in marcia in tarda mattinata. La destinazione è il ferry stop di Fierzë, dove ci aspetta il traghetto che avevamo prenotato il giorno prima. Questa imbarcazione viaggia sul fiume Drin tra le due dighe: quella di Koman e quella di Fierzë. Il viaggio dura circa due ore e il costo varia a seconda del mezzo che imbarcate (noi abbiamo pagato €100 per due persone e il camper lungo 6 metri). Questa scelta ci evita di rifare la stessa strada che abbiamo percorso all’andata, e allo stesso tempo ci permette di fare un’esperienza davvero spettacolare!
Se volete evitare l’impervia SH5 del tutto, potete scegliere di prendere il traghetto sia all’andata che al ritorno, vi basterà arrivare a Koman e imbarcarvi sul traghetto che vi porterà a Fierzë.
Il paesaggio è pazzesco: sembra di essere in un fiordo norvegese, o in qualche paesaggio della Thilandia; non stupisce infatti che molti chiamino questa parte dell’Albania la “Thailandia albanese”. Inoltre sul tragitto, abbiamo fatto un incontro davvero speciale: abbiamo conosciuto Alessio, fondatore di Mandratours e un vero punto di riferimento in Albania per gli amanti dell’enduro. Alessio, infatti, organizza tour in moto in offroad: un bellissimo modo per scoprire il lato selvaggio e non turistico dell’Albania.
Arriviati a Komani ci dirigiamo verso Scutari attraverso una strada terribile, a dir poco dissestata, ma è l’unica via. Raggiungiamo Scutari nel pomeriggio e ci fermiamo al Camping Legjenda per passare la nostra ultima notte in Albania.
Giorno 10 – Castello di Rozafa
Stamattina la nostra sveglia è il rumore della pioggia che cade sul tetto del camper. Approfittiamo dello straordinario servizio del campeggio, che nel bar mette a disposizione dei suoi ospiti una ricca colazione. Oggi è l’ultimo giorno in Albania, lasceremo questa meravigliosa terra per dirigerci in Montenegro, ma prima di farlo decidiamo di visitare il Castello di Rozafa, il castello che si erge sulla città di Scutari, impossibile non notarlo appena si entra nella città. Il camping Legjenda, dove abbiamo passato la notte, si trovava in effetti proprio sotto il castello. Si può andare con la macchina o il camper fin quasi sulla cima, dove c’è un piccolo parcheggio poco prima dell’ingresso.
Se avete un camper con un passo molto lungo vi consiglio di lasciarlo nei parcheggi più in basso e proseguire a piedi, in quanto gli spazi di manovra sono molto ridotti. Lo stesso vale se andate in alta stagione: quando il rischio è quello di trovare il parcheggio più vicino all’ingresso pieno.
Il biglietto d’ingresso per il Castello costa 400 leke a persona (circa €4). Il posto merita tantissimo, già solo per il panorama che si ammira dall’alto; inoltre, se siete in compagnia del vostro cane, nessun problema: hanno lasciato entrare anche Naima dicendoci “dog no problem!”. Una volta conclusa la visita ci rimettiamo in viaggio. Arriviamo alla dogana con il Montenegro e dopo un’ora abbondante superiamo i controlli. Lasciamo ufficialmente l’Albania.
Info utili
- Se state programmando un viaggio fuori dalla Comunità Europea, controllate quali Paesi copre la vostra assicurazione e se, eventualmente, potete fare un’integrazione. La nostra compagnia assicurativa, ad esempio, non copre l’Albania e non prevede integrazioni, quindi abbiamo assicurato il veicolo una voltà arrivati al porto di Durazzo.
- In un viaggio on the road in Albania fate attenzione ai tempi. La maggior parte delle strade sono strette, bisogna quasi sempre fermarsi quando si incontra una macchina nell’altro senso di marcia, e spesso le condizioni dell’asfalto lasciano molto a desiderare. In breve, per fare 70 km potrebbero volerci anche 4 ore! Quindi controllate sempre i tempi di percorrenza più che i chilometri effettivi.
- In Albania non avrete nessun problema a viaggiare col vostro cane, non abbiamo incontrato divieti di nessun genere. L’unica cosa a cui prestare attenzione sono i tantissimi cani randagi (tutti per lo più docili) presenti in ogni angolo del Paese.
- Un paradiso per gli amanti della sosta libera. Abbiamo dormito ovunque senza mai problemi, ma rispettando sempre il luogo e le persone che ci hanno ospitato.
- Gli albanesi sono un popolo meraviglioso e super ospitale e l’Albania è una terra ricca di natura, di storia e arte, con spiagge paradisiache, montagne spettacolari e cibo delizioso. Un Paese davvero sottovalutato.
- L’unico difetto che ho riscontrato è la grande quantità di rifiuti abbandonati pressoché ovunque, dalle città ai parchi naturali. L’Albania è il Paese con il reddito pro capite tra i più bassi d’Europa e capisco che il tema ambientale non è tra le prime preoccupazioni delle persone (non che l’Italia sia un buon esempio), ma la situazione è inaccettabile.
Strade in Albania Rifiuti abbandonati

Wanderluster, dog hiker, archeo lover, Vivere Outdoor addicted.