C’è un luogo in Toscana, nel comune di Chiusdino, a pochi chilometri da Siena, pieno di magia e di mistero, nonché mozzafiato dal punto di vista paesaggistico e architettonico. Sì, stiamo parlando dell’Abbazia di San Galgano.
L’abbazia, costruita probabilmente tra il 1220 e il 1268 dai monaci cistercensi, forse deve il suo fascino di oggi proprio al suo lento decadimento iniziato con la peste del 1348, continuato con la vendita del tetto in piombo da parte del commendatario Girolamo Vitelli nel 1550, fino alla sconsacrazione nel 1789. Vennero effettuati dei lavori di restauro solo nel 1924, ad opera di Gino Chierici. L’unicità, la particolarità e il clima mistico che si respira in questa abbazia, che attira tantissimi turisti in visita, sta proprio nel fatto che sia sprovvista di un tetto.
Adiacente all’abbazia, attraverso un percorso dissestato che costeggia un boschetto si raggiunge l’eremo di Montesiepi, dove si erge una chiesa, la Rotonda di Montesiepi, che racchiude un oggetto preziosissimo e ricco di mistero. Costruita prima dell’Abbazia, tra il 1182 e il 1185, fu la dimora di San Galgano nell’ultimo anno della sua vita, dove infisse la sua spada nella roccia, a simboleggiare la sua conversione spirituale, lasciandosi alle spalle i suoi anni da cavaliere. Questa spada nella roccia è tutt’oggi visibile, coperta, però, da una lastra di plexiglass, dopo che la stessa ha subito diversi atti vandalici. Studi recenti hanno confermato che la datazione è coerente con l’epoca in cui è vissuto San Galgano. Le poche notizie che si hanno sulla vita del Santo, alimentano il mistero di questa spada, che alcuni collegano al mito di Re Artù e ai cavalieri della tavola rotonda. Anzi, in realtà questa spada è antecedente alle vicende del mito arturiano. E non solo, c’è chi pensa che sotto la Rotonda di Montesiepi sia nascosto nientemeno che il Santo Graal. Questo perché ricondurrebbero la figura di Galgano alle vicende delle Crociate e dei Cavalieri Templari.
Miti e misteri a parte, la Rotonda di Montesiepi è un piccolo tesoro non solo perché racchiude la spada nella roccia, ma anche per la sua architettura: la pianta circolare, la cupola semisferica (non visibile dall’esterno) con fasce circolari di colore alternato, e la cappella (costruita più tardi, nel 1340) con i meravigliosi affreschi di Ambrogio Lorenzetti.
Un vero tesoro nascosto della nostra bellissima Penisola!
Info utili se viaggiate con i vostri cani: possono entrare nell’abbazia, ma non nella Rotonda di Montesiepi, essendo un luogo di culto.
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