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Spagna in camper: itinerario costa meridionale

La Spagna meridionale è una delle mète più gettonate tra i camperisti; il clima, quasi sempre soleggiato, le meravigliose città andaluse, l’allegria che si respira in ogni angolo, il mare… contribuiscono a rendere questa parte di mondo amata da tutti.

Questo itinerario è perfetto da fare anche in inverno: il sud della Spagna, infatti, è un’ottima destinazione dove svernare per il suo clima temperato anche in inverno, e quasi mai piovoso.

In questo articolo condividerò la mia esperienza di viaggio itinerante a bordo di Floki, per offrirti spunti e suggerimenti utili se stai pensando di partire per la Spagna.

Cabanes

Entriamo in Spagna percorrendo la A9 dopo Perpignano (Francia), in direzione di Figueres. Ci fermiamo a Cabanes, un grazioso paesino distante 5 km da Figueres, in un’area sosta molto tranquilla dotata di tutti i servizi e comfort al costo di €12 al giorno. Da questo spot partono diverse escursioni da fare sia a piedi che in bici, e ne approfitto per far “sgranchire” le ruote alla mia gravel! Ci sono dei bellissimi giri da percorrere, la maggior parte su strade sterrate, di facile intensità e fattibili anche con bambini al seguito.

Figueres, Tarragona

La mattinata di oggi è dedicata a visitare il Teatro-Museo di Dalì, un luogo surreale assolutamente da non perdere.

Per info sul museo potete leggere il nostro articolo qui.

Terminata la visita ci rimettiamo in viaggio sulla E15 verso Barcellona, e ci fermiamo poco dopo per un pranzo veloce in un’area di servizio ombreggiata, dotata anche di tavolini e panche. Proseguiamo sulla strada e superiamo Barcellona senza fermarci, decidiamo di saltarla per diversi motivi: in genere evitiamo le grandi città, l’abbiamo già visitata altre volte e, inoltre, incontriamo una coda di 5 km per prendere l’uscita per Barcellona che ci fa desistere del tutto.

Proseguiamo oltre verso Tarragona e ci fermiamo in sosta libera in un parcheggio gratuito a due passi dalla playa de l’Almadrava, senza divieti di accesso ai cani, dove ci godiamo qualche giorno di mare.

Valencia, Cap de Sant Antoni

Oggi ci dirigiamo verso Valencia, per visitare la Ciudad de las Artes y las Ciencias. Un luogo incantevole dove poter ammirare la straordinaria arte dell’architetto che l’ha progettata: Santiago Calatrava. Troviamo parcheggio lungo la strada principale, proprio accanto alla città delle arti e della scienza.

Visitare la Ciudad de las Artes y las Ciencias è gratuito, mentre i musei sono a pagamento.

Continuiamo il viaggio lungo la costa e ci fermiamo per passare la notte in libera in uno spot davvero suggestivo: Cap de Sant Antoni, in un parcheggio gratuito a picco sul mare.

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Capo Palos, Cartagena

Ci mettiamo in strada proseguendo sempre lungo la costa, e raggiungiamo Capo Palos dove ci godiamo un po’ di mare, prima di rimetterci in cammino verso Cartagena. Il centro storico di Cartagena è meraviglioso, da non perdere la parte antica come il Teatro Romano e la Casa de la Fortuna: un museo sotterraneo molto suggestivo che ospita affreschi e oggetti del I secolo.

Cartagena ci piace così tanto che decidiamo di non proseguire oltre; passiamo la notte in un campeggio immerso tra le campagne: l’Espacio Finca Alegria, dotato di tutti i servizi necessari e anche di piscina e un ottimo ristorante, al costo di €13 al giorno.

Desierto de Tabernas

La destinazione di oggi è il deserto di Tabernas, l’unico deserto d’Europa e location di numerosi set cinematografici. Per arrivarci percorriamo la AP-7 e poi la N-340a, quest’ultima una bellissima strada panoramica che entra nel cuore del deserto. Ci fermiamo lungo questa strada per una sosta alla Tabernas Route 66, tappa d’obbligo per entrare nel mood hollywodiano del deserto di Tabernas.

Proseguiamo ancora, raggiungendo dopo circa 10 km il parco tematico “La MiniHollywood”. Qui inizia un sentiero ad anello molto bello: si scende nel greto del fiume mediante scalette e pedane in legno e si passa per diversi punti d’interesse, come l’oasi in cui sono state girate alcune scene del film “Lawrence d’Arabia”. Lasciamo il camper nel parcheggio gratuito adiacente l’ingresso del parco tematico e e ci incamminiamo per il sentiero.

In un luogo così suggestivo, non ci lasciamo sfuggire l’occasione di una notte sotto lo stelle. Decidiamo, quindi, di sostare in libera qui.

Per approfondimenti sul sentiero e info utili sul deserto di Tabernas, rimando alla lettura di questo articolo.

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Almería, Malaga

La notte è stata tranquilla e la mattina seguente ci rimettiamo in viaggio in tarda mattinata verso Almería. La strada che percorriamo attraversa una delle pagine d’Europa più buie dei nostri tempi, le cosiddette serre di Almería: una distesa infinita di teli e strutture di plastica sotto le quali vengono coltivate frutta e verdura che finiscono anche nei nostri supermercati. Una forma di agricoltura intensiva che danneggia l’ambiente, sfruttando ogni centimetro cubo di terreno e consumando milioni di litri d’acqua; inoltre, molto spesso i teli in plastica finiscono in mare, a causa delle costanti raffiche di vento che interessano l’intera area. Una vista orribile su un paesaggio deturpato per chilometri e chilometri… forse la vista dal satellite aiuta a far avere un’idea della situazione:

Le serre di Almeria viste da Google Maps

Ci fermiamo lungo la strada a queste coordinate per approfittare di una lavanderia automatica, accanto a un distributore di carburante.

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Continuiamo il nostro viaggio fino a giungere nella ridente citttadina di Malaga. Ci fermiamo in un parcheggio in una piazzola sterrata direttamente sul mare, un po’ fuori il centro città. Il parcheggio in teoria è gratuito, ma all’ingresso incontriamo dei ragazzi che chiedono un’offerta libera (anche €1), li accontentiamo senza fare storie. Il posto ci piace: è a due passi dal mare, c’è un ristorante di pesce delizioso con tavolini sulla sabbia, e il centro di Malaga (distante circa 5 km) è facilmente raggiungibile grazie a una ciclabile sul lungomare. Decidiamo, quindi, di passare la notte qui.

Gibilterra, Tarifa

Oggi passaporti pronti perché ci dirigiamo a Gibilterra. Superiamo la frontiera velocemente: non c’è fila per entrare con il camper e controllano solo i passaporti. Raggiungiamo il punto più a sud di Gibilterra, il faro dell’Europa Point e da lì scendiamo dall’altro lato della montagna, attraversando la città di Gibilterra. Il rientro in Spagna è più lento, circa mezz’ora di coda, poiché purtroppo becchiamo l’orario di rientro di tutti i lavoratori.

Se si vuole visitare con calma il centro storico di Gibilterra, consiglio di lasciare il camper in Spagna, e di entrare a piedi. Il rischio è quello di incastrarsi nelle viuzze strette della città storica, con la difficoltà di trovare parcheggi adatti.

A Gibilterra c’è una cosa davvero particolare: la strada che si percorre (sia in auto che a piedi) una volta superata la frontiera, è la pista dell’areoporto… un’esperienza decisamente surreale!

Proseguiamo adesso alla volta di Tarifa, luogo in cui il mar Mediterraneo incontra l’oceano Atlantico e il punto più meridionale dell’Europa continentale; mèta apprezzatissima soprattutto dagli amanti di surf e kite, grazie al vento costante tutto l’anno. Se non siete amanti del vento, questa città non fa per voi! Troviamo posto nell’area sosta comunale al costo di €8 per 24h, e passiamo la notte letteralmente ballando, cullati dalle potentissime raffiche di vento che qui a Tarifa non cessano mai.

Cadice, Paesi Bianchi

Lasciamo la ventosissima Tarifa per dirigerci verso Cadice, una bellissima cittadina sulla costa che consiglio assolutamente di non perdere. Per visitare la città lasciamo il camper nel parcheggio a pagamento vicino il porto, molto comodo perché a pochi passi dal centro storico di Cadice.

Sulla strada Tarifa-Cadice, consiglio di fare una sosta alle dune di Valdevaqueros e Bolonia.

Dopo Cadice, ci rimettiamo in viaggio per raggiungere Arcos de la Frontera, dove inizieremo il tour dei Paesi Bianchi della Ruta de los Pueblos Blancos, che ci vedrà impegnati per circa una settimana.

Siviglia

Il giro dei Paesi Bianchi finisce ad Espera, e da qui ci muoviamo verso Siviglia. Su questa meravigliosa città non c’è bisogno che vi dica quanto valga la pena visitarla. Per godere a pieno delle bellezze di Siviglia, passiamo la notte in un’area sosta a 15 minuti di bici su pista ciclabile o 40 minuti a piedi, in alternativa è collegata bene anche con i mezzi pubblici. L’area sosta non è bella, ma funzionale: è un parcheggio su asfalto completamente assolato, situato accanto al porto commerciale e dotato di tutti i servizi: bagni, docce, carico/scarico acque grigie e nere, wi-fi gratis, lavatrici e asciugatrici (€5), 220V (+€3) al costo di €14 per 24h.

Da Siviglia consiglio di fare una deviazione per il Parque Nacional de Doñana e visitare la suggestiva El Rocío, città dove il tempo siembra essersi fermato. Di questo particolare luogo abbiamo già parlato qui.

Palos de la Frontera

L’ultimo giorno in Spagna, prima di entrare in Portogallo, lo passiamo a Palos de la Frontera. A Palos de la Frontera si trovano le tre caravelle di Cristoforo Colombo, una copia esatta delle celeberrime imbarcazioni. L’idea è quella di visitarle, c’è un museo e si può entrare dentro le navi, ma sfortunatamente ci ritroviamo qui l’unico giorno di chiusura settimanale, che è il lunedì. Quindi nostro malgrado, non ci resta che ammirarle dalla strada. La zona, comunque, è molto bella e consiglio vivamente una sosta in totale relax qui.

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